Skip to content

Pochi giorni fa una piattaforma specializzata ha inserito l’obbligo di allegare una video presentazione dal cantiere per ottenere la cessione del credito.

Ci mancava la video-asseverazione per i tecnici abilitati al fine di vedersi riconoscere la cessione del credito per bonus e superbonus.

La novità è del 16 settembre, tanti tecnici mi hanno scritto in privato; in sostanza viene chiesto un video della durata massima di 5 minuti, registrato con la faccia del tecnico e sull’immobile oggetto di intervento.

L’immobile dovrà essere riconoscibile, dovrà essere inquadrato col cartellone di cantiere, il numero civico,ma anche il contesto; all’interno del video di tecnico dovrà confermare gli importi gli interventi asseverati, inquadrando le lavorazioni eseguite.

E’ richiesto un video per ogni asseverazione rilasciata, quindi il discorso vale anche per i vari stadi di avanzamento (SAL); se invece non ci sono SAL, c’è un video unico riferito solo alla fine lavori, a opera compiuta.

Chiaramente bisogna tenere distinti i video per l’asseverazione Ecobonus 110 e Sismabonus. I tecnici, oltre che fiscalisti e amministrativisti, dovranno diventare anche youtuber.

Battute a parte ho riflettuto anche con i vari consulenti e colleghi, mi sono fatto un’idea, arrivando a pensare 6 + 1 questioni da analizzare.

1) è una nuova modalità non prevista dalla legge, ma l’ho sempre detto nei miei video: attenzione che anche come nella conformità urbanistica degli immobili, nulla vieta che un istituto di credito o un intermediario si appoggi a società esterne dotate di disciplinari e regolamenti. Possono piacere o non piacere, ma funziona, così prendere o lasciare.

2) sembra trasparire l’idea che non ci si fidi più del tecnico asseveratore, si stia mettendo in dubbio la sua credibilità, si voglia in qualche modo mettere in discussione il suo ruolo: “non ci fidiamo abbastanza delle carte, foto e altro, pertanto vogliamo addirittura il video. Effettivamente il video è proprio una modalità “estrema”, più avanzata in direzione antifrode, un elemento di prova in futuro. Esso andrà a cristallizzare lo stato dei luoghi, lo stato d’avanzamento quindi non si potrà taroccare a meno che non si voglia diventare esperti di video montaggi e chissà cos’altro riduce le possibilità di truffare rispetto alle foto.

3) è una modalità economica per il gestore: costa sempre meno che incaricare un proprio tecnico, mandarlo sul posto a fare la verifica, eccetera; un vero rovesciamento delle responsabilità, cioè si intensifica ancora di più la responsabilità del tecnico asseveratore del Superbonus e Bonus edilizi.

4) questione la privacy del proprietario dell’immobile: perché immaginiamo un video in casa di altri, di estranei, quindi anche il tecnico dovrà a sua volta premunirsi di liberatoria da parte del proprietario, affinchè possano registrare video dentro una proprietà privata.

5) privacy del Tecnico asseveratore, anzi parlerei anche di diritto d’autore dell’immagine del Tecnico; la faccia di noi professionisti, verrà registrata e conservata a futura memoria di fronte a eventuali verifiche, indagini anche giudiziarie, eccetera, che potrà fare l’Agenzia delle Entrate e organi competenti.

6) sicurezza della proprietà privata: per gli stessi motivi che ho detto prima, parliamo della registrazione di un video girato all’interno di proprietà altrui (del committente). Come verrà gestito da un punto di vista di sicurezza? Questo video come verrà conservato, criptato e reso inaccessibile?

A meno che questa modalità non venga ritirata o ripensata, al momento questo gestore ha imposto un nuovo disciplinare e questo bisogna affrontarlo: prendere o lasciare.

La cosa sfigata è che casca a ridosso della scadenza del SAL 30 per cento, una scadenza molto importante per le unifamiliari 30 settembre 2022.

Cercando di trovare una chiave di lettura, è quella di responsabilizzare ancora di più il ruolo del Tecnico asseveratore, imponendo un ulteriore incombenza. Da una parte non mi convince del tutto, però vorrei mettermi un attimo nei panni dell’altra parte e capire i motivi di questa scelta. Bisogna dire che si tratta di una modalità geniale, a basso costo, rapida ed efficace; chissà che in futuro non venga estesa ed applicata ad altri ambiti, come edilizia privata o appalti pubblici.

7) Ultima questione rimasta in sospeso: ma chi pagherà questa ulteriore incombenza? Lavorando spesso coi video, posso confermare che porta via tempo e richiede specializzazione.

Nel mio profilo instagram puoi vedere il video commento:

Tutti i diritti sono riservati – all rights reserved

CARLO PAGLIAI, Ingegnere urbanista, esperto in materia di conformità urbanistica e commerciabilità immobiliare
CONTATTI E CONSULENZE

Articoli recenti

Torna su