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Sorprende molto questa costante convinzione diffusa tra la committenza, impossibile da controbattere

Purtroppo tale credenza rispecchia quella insita nella cultura prevalente italica, il fatto che la Legalità vada ad intermittenza trae radici dal Cattolicesimo

Italia, terra di Indulgenze e di Giubilei, credulona del rito della Confessione e dei peccati morali che si assolvono sempre, pensa costantemente che sia inutile rispettare le norme urbanistiche, dalle più gravi a quelle più insignificanti.
E’ talmente assuefatta alla parola “condono” e al significato di assoluzione tombale che ormai stragrande parte della committenza confida nel fatto che 

tanto il prossimo anno c’è il condono!

E’ con questa perla di saggezza che il committente italiano reagisce al responso negativo di fattibilità al proprio progetto.
Chi convinto che lo faccia il Comune, chi convinto la Regione, e a prescindere da quale ente provenga, è sicuro che il prossimo anno ci sarà.

Una specie di Cometa Halley, si può dire.
C’è l’incrollabile convinzione dell’inutilità della materia urbanistica, delle scelte pianificatorie e degli effetti ambientali.
In un paese in pieno dissesto idrogeologico e di qualsivoglia forma di rispetto di legalità non si può ragionare all’americana: solamente gli indici di densità edilizia sono incomparabili tra loro:

USA: superficie = 9.372.614 km²  abitanti = 325.127.000  densità = 34,68 ab./km²

Italia: superficie = 301.340 km²  abitanti = 60.665.551 densità = 201,32 ab./km²

Ergo il rapporto tra le due densità abitative è 5,80, sarebbe come avere un territorio italiano sei volte più grande.

Siccome non lo abbiamo, i casi sono due:

  1. si comincia a gestirlo “alla tedesca” come nella città di Spira → 
  2. oppure, aspettiamo in trepida attesa il prossimo condono, tra una ruspa e l’altra;

Prosit!

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CARLO PAGLIAI, Ingegnere urbanista, esperto in materia di conformità urbanistica e commerciabilità immobiliare
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