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Sono pubblicate notizie più dettagliate in merito ai possibili illeciti edilizi sanabili col Piano Salva Casa, secondo i giornali di oggi dovrebbe andare in Consiglio dei Ministri il 22 maggio.

Tuttavia ci sono i rilievi del Quirinale, che sconsiglia lo strumento del decreto legge in quanto materia non urgente, invitando a fare un Disegno di legge su tale materia. Nel post di ieri invece ho sottolineato che questa proposta di condono edilizio 2024 potrebbe fare un flop, soprattutto perchè buona parte degli immobili è affetto da abusi edilizi gravi.

La prima categoria di illeciti che viene esclusa e ribadita nuovamente riguarda gli illeciti basati sulla mancanza di titolo abilitativo, permesso di costruire, licenza o concessione edilizia. [ Mio VIDEO COMMENTO ]

I possibili illeciti edilizi sanabili potrebbero essere:

  • Illeciti formali, lavori effettuati prima del 1977 in quanto non esistevano le varianti in corso d’opera
  • Tolleranze costruttive e parziali difformità saranno sanabili entro scostamenti e parametri contenuti;
  • Piccole differenze costruttive rispetto al titolo abilitativo, come il minor dimensionamento dell’edificio o mancata realizzazione di elementi architettonici non strutturali, cioè non incidenti la statica e stabilità dell’edificio, ad esempio finestre e balconi(?) costruiti prima del 1977)
  • Difformità non sanabili con doppia conformità, istituzione singola conformità
  • Esclusione per edifici costruiti in zone dove è vietato costruire (vincoli inedificabilità)
  • Sarà possibile regolarizzare interventi non eccessivamente pesanti e impattanti, che non richiedono alcun titolo abilitativo, per esempio le tende da esterno
  • Cambi d’uso tra categorie omogenee, e non tra quelle primarie – Regolarizzazione con semplice sanzione pecuniaria (quindi no oblazione e oneri di urbanizzazione?

Il Ministro ha dichiarato: «La maggioranza delle case degli italiani ha piccoli problemi interni: il bagnetto, la finestra, la veranda, il soppalco. Milioni di case di italiani sono bloccate dalla burocrazia, il nostro obiettivo è sanare queste piccole irregolarità interne. Se uno si è fatto la villa con piscina o con due piani in più la risposta è l’abbattimento, ma se uno ha otto metri quadri di cameretta fatta dal nonno 30 anni fa è giusto che possa andare in comune: paghi e torni proprietario serenamente dell’immobile».

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carlo pagliai

CARLO PAGLIAI, Ingegnere urbanista, esperto in materia di conformità urbanistica e commerciabilità immobiliare
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