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La Giunta comunale approva i piani attuativi qualora compatibili con lo strumento urbanistico generale vigente, il Consiglio Comunale quando comporta variante ad esso.

Per prima cosa occorre capire se un intervento edilizio richieda o meno uno strumento urbanistico attuativo, ancorché inserito in zona parzialmente o completamente urbanizzata. Il riparto delle competenze tra Giunta e Consiglio comunale nell’approvare gli strumenti urbanistici attuativi, detti anche piani attuativi, è stato definito anche dalla giurisprudenza. I piani attuativi sono suddivisibili in due principali categorie:

  1. piano particolareggiato, di iniziativa pubblica o pubblico/privata;
  2. piani di lottizzazione o similari, di iniziativa privata;

La seconda categoria si può articolare a sua volta in base alle specifiche finalità, tra i più conosciuti troviamo:

Fatta questa premessa, occorre rammentare un principio fondamentale di conformità e compatibilità dello strumento urbanistico attuativo nei confronti di tutti gli strumenti urbanistici sovraordinato ad esso, primo tra tutto il Piano Regolatore Generale (declinato come da normativa regionale). Inoltre è opportuno ricordare che il piano attuativo deve essere corredato dall’apposita convenzione, che ne costituisce sostanziale presupposto per l’esecuzione.

Piano attuativo, rapporto di conformità al Piano Regolatore Generale del Comune

Quando si intende approvare un piano attuativo di ogni tipo si possono allora presentarsi due casistiche alternative in cui esso, rispetto allo strumento urbanistico generale, si configura:

  1. pienamente conforme e compatibile ;
  2. in contrasto, anche su di un solo particolare;

Attualmente la ripartizione delle competenze sull’approvazione dei piani attuativi è disciplinata dall’articolo 5 comma 13 lettera b) D.L. 70/2011 (L. 106/2011), fatto salva diversa legislazione regionale di pianificazione territoriale:

b) i piani attuativi, come denominati dalla legislazione regionale, conformi allo strumento urbanistico generale vigente, sono approvati dalla giunta comunale.

Si tratta di una previsione residuale rispetto alla regola: le varianti allo strumento urbanistico generale sono di competenza del Consiglio Comunale, sia a livello generale che localizzate. In linea di massima, la neutralità del piano attuativo rispetto allo strumento generale (P.R.G.) è condizione necessaria e sufficiente a radicare la competenza di approvazione della Giunta. E se così è, non vi è ragione per negarne in via generale la competenza in ordine al diniego di approvazione, sulla base di una valutazione dell’interesse pubblico (TAR Salerno n. 558/2024).

Normalmente la procedura di approvazione del Piano Attuativo, come ad esempio quello di lottizzazione, richiede il seguente iter eventualmente meglio dettagliato dalle norme regionali e sempre nel rispetto della cornice normativa nazionale (vedi anche L. 1150/42):

  1. L’Amministrazione comunale verifica prima dell’adozione che il Piano attuativo sia compatibile e conforme con lo strumento urbanistico generale e verso i piani di settore;
  2. Se risulta non conforme allo Strumento generale, è necessaria la variante ad esso, di competenza del Consiglio Comunale, e l’adozione del piano attuativo potrà avvenire contestualmente o successivamente alla variante PRG;
  3. Adozione del Piano attuativo da parte della Giunta;
  4. Dopo l’adozione del Piano attuativo, la Giunta Comunale garantisce il rispetto degli strumenti partecipativi procedimentali stabiliti dalla normativa vigente (soprattutto quella regionale), inviando anche ai vari enti pubblici interessati per loro eventuali osservazioni;
  5. Fase di pubblicazione del Piano attuativo sul Bollettino Regionale, Albo pretorio e sito web istituzionale (solitamente trenta giorni)
  6. Giunta Comunale approva in via definitiva il Piano Attuativo, valutando le eventuali osservazioni presentate esprimendo le proprie controdeduzioni o accogliendole, entro un termine decorrente dalla scadenza di pubblicazione (solitamente circa 45 giorni);

Ecco spiegato perchè anche una semplice approvazione di piano attuativo, tanto semplice non lo è affatto.

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CARLO PAGLIAI, Ingegnere urbanista, esperto in materia di conformità urbanistica e commerciabilità immobiliare
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