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Sono manufatti per ombreggiare giardini o terrazze, aperti sui lati e copertura, realizzabili senza permesso di costruire (a certe condizioni)

Anche questo articolo deve iniziare con le adeguate premesse ed eccezioni, perchè sappiamo la materia urbanistica in Italia è preceduta da diversi distinguo. Vediamole:

  • Norme regionali: esse possono aver introdotto particolari definizioni, limiti e condizioni di intervento, e averne disciplinato coi relativi titoli edilizi.
  • Comuni, Regolamenti edilizi e Piani Regolatori: potrebbero aver introdotto ulteriori limiti, divieti o prescrizioni nella costruzione di una pergola o pergolato, magari riferite puntualmente al singolo edificio;
  • Norme di settore o speciali: sono sempre fatte salve le norme di settore, quali la Paesaggistica, Antisismica, Beni culturali, ecc. Quindi occorrerà sempre verificare anche tutte le altre normative aventi incidenza in materia edilizia e urbanistica.

Fatta questa premessa, è possibile fare dare le definizioni di questi manufatti, molto utili in periodo estivo per godere degli spazi aperti. Intanto non risulta menzionata nel Regolamento Edilizio Tipo nazionale del 2016, per cui si fa riferimento alle definizioni formatesi in giurisprudenza.

INDICE:

Definizioni generali

Molto spesso si parla di pergolato in legno, cioè quelle strutture comunemente vendute nei negozi “fai da te”, costituite da aste e tavole di legno da collegare con bullonature e avvitature.

Pergolato: deve intendersi una struttura realizzata al fine di adornare e ombreggiare giardini o terrazze, costituita da un’impalcatura formata da montanti verticali ed elementi orizzontali che li connettono ad una altezza tale da consentire il passaggio delle persone; di norma quindi, come struttura aperta su tre lati e nella parte superiore, non richieda alcun titolo edilizio a meno che sia provvisto di copertura e di tamponature non facilmente amovibili che lo qualifichi alla stregua di una tettoia (TAR Lazio n. 5634/2021).

Pergola: struttura per ombreggiare, costituita da un’impalcatura formata da montanti verticali ed orizzontali, capaci di consentire il passaggio di persone, aperta su tutti i lati e nella parte superiore.

La funzione principale di entrambi i manufatti è sostenere le piante rampicanti per adornare e ombreggiare gli spazi sottostanti. Va quindi evitata l’installazione di tende o teloni per riparare dalla pioggia. E qui andrebbe aperto allora un riferimento verso la Pergotenda; infatti alla voce n. 50 del Glossario Edilizia Libera si parla di “tenda a pergola”, di cui non trovo definizione in giro.

Differenza tra Pergola e Pergolato

Il pergolato è realizzato in appoggio o aderenza ad un edificio esistente, cioè uno dei lati è chiuso dalla parete del manufatto adiacente; la pergola invece è libera su tutti i lati, assumendo un maggior livello di autonoma utilizzazione rispetto al pergolato.

Solitamente un pergolato in legno viene costruito con pali e travetti collegati alla parete stessa dell’edificio adiacente, magari con piastre e viti, oppure incassandole dentro la muratura.

Certamente, devono rimanere soddisfatti i criteri già espressi sopra sulla non chiusura dei lati e copertura, e della facile amovibilità futura.

Pergolato, menzionato nel Glossario Edilizia Libera

L’installazione del pergolato è ammessa espressamente nel Glossario di Edilizia Libera alla voce n. 46, seppure a certe condizioni poco chiare:

  • di limitate dimensioni (si, ma quanto esattamente non si sa);
  • non stabilmente infisso al suolo;

Se il Glossario fornisce una definizione di “principio”, a maggior ragione si dovrà comunque consultare la normativa regionale e disciplina comunale per capire esattamente le dimensioni e caratteristiche costruttive di questi manufatti.

Collegamento al suolo.

Pergola e pergolato non devono avere una fondazione fissa, tipo una platea in cls oppure puntiformi. Al contrario, non devono essere stabilmente infissi al suolo.

Praticamente andrebbe concepito al pari un arredo mobile, o di facile rimozione; si rammenta infatti che la perdita del requisito di amovibilità è condizione sufficiente per considerarlo manufatto edilizio a tutti gli effetti, o nuova costruzione.

Consigliato: video YouTube (iscriviti al canale)

Il passaggio da pergolato a tettoia, equivale a nuova costruzione

Spesso la pergola o pergolato può essere oggetto di ulteriore trasformazione, per ottenere ulteriori benefici d’uso. Ad esempio la sua copertura con teli, lamiere o elementi simili ne consente l’uso anche in periodi invernali o piovosi.

Se il pergolato è una struttura aperta ai lati e nella parte superiore, la tettoia consente il riparo e aumenta l’abitabilità dell’immobile. Questo concetto scaturisce dalla sentenza di Cassazione Penale n. 23183/2018, già analizzata in precedente articolo sul blog.

La tettoia infatti è definita alla voce n. 41 dell’Allegato A nel Regolamento Edilizio Tipo 2016, che per certi aspetti ricalca quella del pergolato, tranne che su un punto: la copertura soprastante.

41 – Tettoia: Elemento edilizio di copertura di uno spazio aperto sostenuto da una struttura discontinua, adibita ad usi accessori oppure alla fruizione protetta di spazi pertinenziali.

La differenza tra tettoia e pergolato/pergola passa principalmente dalla copertura soprastante, per cui si capisce che il passaggio di trasformazione e cambio d’uso è assai breve.

Pergola fotovoltaica, o tettoia?

Esiste anche un’altra versione più moderna o tecnologica di pergola o pergolato, cioè quella sprovvista di copertura fissa, ma parzialmente coperta di pannelli fotovoltaici.

Anche in questo caso si ripete quanto in premessa, cioè rinviando alle norme di settore e regionali; detto questo, si pone anche il problema della sicurezza strutturale e antisismica di questi manufatti, soprattutto per la loro stabilità a vento.

Per maggiori approfondimenti consiglio apposito articolo di approfondimento sul blog.

Pergola bioclimatica

Non potevo omettere questa recente versione “distorta” di definizione, abusata soprattutto da chi vuol vendere e far costruire verande climatizzate spacciandole per pergole.

Appunto, la definizione di pergola presuppone lo spazio aperto ai lati e soprastante in via permanente, e non si ammette mai chiusure parziali o temporanee.

Approfondimento: Pergola bioclimatica, richiede Permesso di Costruire ed equivale a tettoia

Tanto meno le definizioni e orientamenti giurisprudenziali ammettono la dotazione di impianti per consentire la presenza saltuaria o continuativa di persone.

Su questo aspetto ribadisco di consultare quanto prima le norme regionali e la disciplina comunale (Regolamento edilizio e Piano Regolatore), noterete come le “pergole bioclimatiche” siano assimilate a nuove costruzioni (e soggette a Permesso di Costruire).
Altro che edilizia libera!

Pergola con alette orientabili

Tra le varie sfumature di pergole, ci sono pure quelle con le alette orientabili per ottimizzare la schermatura solare.

Si tratta cioè di una dotazione di tavole o lamiere metalliche, orientabili tramite sistema meccanizzato ed elettrico, capace di allinearsi fino a costituire di fatto una copertura orizzontale.

In questo modo si è praticamente aggirato il divieto di copertura per pergola o pergolato, anche se ripristinabile in pochi secondi con pulsante. (VIDEO YOUTUBE CONSIGLIATO)

Tuttavia la presenza di questa dotazione, capace di trasformare la pergola in tettoia a ritmi alterni, è sufficiente per escludere la natura di pergola e di considerarla piuttosto come una tettoia a tutti gli effetti. Se ci fossero dubbi al riguardo, rinvio all’apposito articolo sul blog.

CONCLUSIONI

Prima di procedere all’acquisto o alla realizzazione di questi “semplici” manufatti, consiglio sempre di rivolgersi ad un Tecnico abilitato e incaricarlo di fargli valutare l’effettiva fattibilità sotto ogni profilo amministrativo.

Perché è molto facile sconfinare nell’illecito o abuso edilizio con una modesta pergola.

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CARLO PAGLIAI, Ingegnere urbanista, esperto in materia di conformità urbanistica e commerciabilità immobiliare
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