Cassazione Penale conferma limiti e condizioni per realizzare pergotenda, vietando creazione di spazi chiusi
Piccoli abusi, difformità e irregolarità potrebbero trovare soluzione e contrastare l’emergenza abitativa
Si torna a discutere nuovamente di mini Condono edilizio e a farlo è il Ministro delle Infrastrutture, ipotizzando una versione contestuale al Piano casa 2025, sottolineando che si tratta solo di una proposta per la quale al momento non sussiste uno straccio di bozza. Speriamo solo non sia l’ennesima “annuncite”.
Ma veniamo al punto: il 12 febbraio 2024 è apparsa la notizia relativa alla dichiarazione espressa dal Ministro in una riunione sull’emergenza abitativa, tenutasi il 16 gennaio 2024 a porte chiuse, in cui ha ribadito una proposta di introdurre un condono edilizio di modesta entità nella proposta di Piano casa 2025 (anch’essa ancora embrionale). Il motivo di questa proposta è la crisi abitativa causata dagli affitti brevi e dall’aumento eccessivo dei valori immobiliari; a questo problema il Ministro intende dare una soluzione consentendo la possibilità di immettere sul mercato una quota di immobili affetti da varie irregolarità, aumentandone l’offerta per ridurre i prezzi e locazioni.
Ed ecco che il Ministro ha espresso l’idea di un condono per piccoli abusi, irregolarità e difformità rispetto ai progetti iniziali, oppure su cantine, box e verande, senza accennare niente di più preciso. Tuttavia, ribadisco ancora che al momento si tratta solo di un’idea e non esistono ancora testi, norme o bozze ufficiali.
Ritengo che la soluzione ad una serie di irregolarità risalenti e diffuse sul patrimonio immobiliare debba confluire all’interno della Riforma del Testo Unico Edilizia D.P.R. 380/2001 anziché nel nuovo piano casa. La complessità delle norme attuali è confermata da diversi conflitti interpretativi all’interno dello stesso testo unico edilizia, con la materia paesaggistica e altre norme di settore edilizio, rendendo indispensabile una revisione immediata del testo unico. In altre parole sarebbe meglio inserire il provvedimento di condono, se necessario, all’interno di questa riforma anziché proporre un quarto condono edilizio: questo si andrebbe ad inserire tra la situazione odierna e la futura riforma T.U.E., aggiungendo ulteriori incertezze applicative.
La dichiarazione del Ministro sembra escludere dall’ipotesi ventilata le villette costruite in riva al mare o sui greti del fiume, concentrandosi su difformità rispetto ai progetti originali. Questa parte della dichiarazione lascia presagire che, semmai ci sarà tale provvedimento, avrà portata limitata e non consentirà la regolarizzazione di abusi rilevanti e gravi come lottizzazioni abusive e nuove integrali edificazioni.
Vediamo allora i prossimi passi da seguire con piacere e attenzione, su cui farò frequenti commenti nei miei video: https://www.youtube.com/@carlopagliai
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CARLO PAGLIAI, Ingegnere urbanista, esperto in materia di conformità urbanistica e commerciabilità immobiliare
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