Niente prescrizione amministrativa per illeciti edilizi datati e raffigurati in precedenti pratiche edilizie
La Denuncia Inizio Attività non ha natura di provvedimento amministrativo a forma tacita, quindi non si perfeziona come titolo costitutivo.
Tale assunto emerge dalla lettura della sentenza n° 15/2015 emessa dal Consiglio di Stato in sessione plenaria il 29/07/2011. La DIA, a livello nazionale, era una procedura comunicativa vigente fino al 2011, sostituita dalla totale estensione della SCIA alle attività edilizie in base all’art. 5 della Legge n° 106 del 12/07/2011.
Tra i requisiti fondamentali reggenti la validità della DIA, e la sua efficacia senza limiti temporali, vi era il rispetto della conformità delle opere da realizzare agli strumenti urbanistici adottati o approvati ed ai regolamenti edilizi vigenti, nonché il rispetto delle norme di sicurezza e di quelle igienico-sanitarie.
Poniamo il caso in cui invece l’intervento non sia stato rispettoso della conformità, difettando per esempio negli elaborati grafici, dotazioni e quant’altro.
Esempio pratico:
una DIA nel 2009 prevedeva modifiche interne non rispettando i rapporti minimi illuminanti di una finestra rispetto alla stanza; l’Amministrazione pubblica non ebbe da eccepire nulla nei famigerati trenta giorni oppure la pratica non fu sorteggiata per un controllo accurato.
L’annullabilità avviene su istanza di un interessato o di ufficio.
L’insussistenza dei requisiti di conformità può genera una sgradita conseguenza: l’assenza di titolo per le opere realizzate, e quindi automaticamente si rende necessario la regolarizzazione, soprattutto se nel frattempo sono intervenuti ulteriori trasformazioni con titoli edilizi regolari.
Viene infatti a rompersi quel principio di “continuità dei titoli legittimanti” lo stato del manufatto edilizio, e che alla data odierna deve essere ripristinato con una procedura di regolarizzazione/sanatoria da affrontare col quadro normativo vigente, probabilmente assai diverso sia per i diversi provvedimenti normativi nazionali, sia per quelli regionali e comunali.
Da qui emerge anche la necessità di verificare la congruenza delle DIA già depositate alle norme vigenti al momento della presentazione ogni qualvolta si debba svolgere odierne ricerche per commerciabilità o trasformazione degli immobili.
Forma eccezione l’avvenuta decorrenza dei termini per effettuare l’annullamento in autotutela da parte della PA, di cui si rinvia ai relativi articoli per approfondimento.
Regime amministrativo dell’autotutela.
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CARLO PAGLIAI, Ingegnere urbanista, esperto in materia di conformità urbanistica e commerciabilità immobiliare
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