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Primo passo per la norma del contenimento sul consumo e riuso del suolo edificato, adesso tocca al Senato.

Il testo del Disegno di Legge C. 2039 presentato il 3 febbraio 2014, tra emendamenti e commissioni è stato approvato dalla Camera ieri, e presenta con notevoli innovazioni per il governo del territorio.

La norma darà priorità al riuso e alla rigenerazione dei suoli edificati esistenti per evitare l’urbanizzazione di quelli inedificati.
L’attenzione e la tutela prioritaria sul consumo del suolo quale risorsa scarsa e non rinnovabile assume rilevanza sovracomunale, pertanto le utilizzazioni di suolo saranno condizionate alla stipula di accordi di area vasta tra più comuni associati coi quali pianificare strategie per bonificare e riqualificare aree dismesse, riutilizzare il patrimonio edilizio esistente e le aree degradate.

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Principio di priorità:
per tutti i procedimenti edificatori, di espansione e trasformazione impegnanti suoli non edificati sarà obbligo di accertare l’impossibilità tecnica a localizzarli su aree:

  • con tessuti edilizi esistenti;
  • con processi edificatori in corso;
  • edificabili ma inutilizzate;
  • aree urbanizzate degradate
  • suscettibili di rigenerazione urbana, recupero o miglior utilizzo;

Regionipotranno introdurre:

  • legislazioni e previsioni di maggior tutela delle aree inedificate;
  • disincentivare consumo del suolo inedificato introducendo oneri aggiuntivi, destinandoli a misure di compensazione ambientale e paesaggistica, difesa idrogeologica, recupero di aree degradate;

Coordinamento Pianificazione: le politiche di tutela del paesaggio e di sviluppo territoriale sostenibile saranno coordinate con la pianificazione territoriale/paesaggistica coi diversi livelli regionale, provinciale, parchi e comunale.

Agroforestale: privilegiato il riutilizzo e la riconversione agricola dei suoli agricoli abbandonati, anche recuperando aree urbanizzate.

Il contenimento del consumo del suolo costituirà principio fondamentale in materia di governo del territorio

Notevoli novità anche sul piano procedurale e monitoraggio degli effetti:

Aree urbanizzate degradate: il Governo è delegato ad emanare procedure di semplificazione per consentirne la loro rigenerazione;

Proventi titoli edilizi e sanzioni, saranno destinati a :

  • opere di urbanizzazione e rigenerazione urbana;
  • interventi di repressione abusivismo edilizio;
  • messa in sicurezza aree a rischio idrogeologico;
  • risanamento complessi edilizi nei centri storici;
  • riqualificazione ambientale e paesaggistica;

Comuni virtuosi: istituzione di un albo per regolamentare accesso a finanziamenti pubblici per agevolare progetti di rigenerazione urbana.

Consumo suolo – Consumo energetico – Qualità edilizia

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Edilizia, Demolizione e ricostruzione: il disegno di legge vuole favorire la rigenerazione edilizia a tutti i livelli, ponendo attenzione al vasto patrimonio edilizio esistente largamente “energivoro”: saranno favoriti interventi di demolizione e ricostruzione mantenendo volume e superficie utile di immobili:

  • residenziali in classi energetiche E, F o G;
  • sismicamente vulnerabili o inadeguati;
  • in aree a rischio idrogeologico;
  • non ubicati in aree di centri storici;

l’intervento dovrà comportare la realizzazione di immobili con prestazioni energetiche almeno in classe A, e non incrementanti l’impermeabilizzazione della previgente area di sedime.

Contributo di costruzione “Bucalossi”: le demolizioni e ricostruzioni saranno:

  • non considerate nuovi edificazioni;
  • esentati dal pagamento degli Oneri di urbanizzazione e costo di costruzione sul solo volume previgente, escluse invece le eventuali volumetrie aggiuntive da norme urbanistiche;

Tutela insediamenti rurali: introdotto il compendio agricolo neururale come insediamento rurale avente dotazioni urbanistiche, ecologiche e tecnologiche per favorire sviluppo e riutilizzo delle aree agricole in abbandono.

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CARLO PAGLIAI, Ingegnere urbanista, esperto in materia di conformità urbanistica e commerciabilità immobiliare
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