Cassazione Penale conferma limiti e condizioni per realizzare pergotenda, vietando creazione di spazi chiusi
Praticamente una lotteria differenziata per gli abusivisti
Avviato l’iter che potrebbe orientare la priorità nella demolizione di immobili abusivi
Agli italiani le regole non piacciono, non è una novità. Per questo non è possibile farle rispettare.
Spolverate la mente dei ricordi da bambino e giocavate a Guardie e Ladri: ricorderete senz’altro gli episodi in cui c’era un solo poliziotto e tutti gli altri erano ladri, con la possibilità di evasione: alla fine il poliziotto desisteva.
Il disegno di legge “Falanga” n. 580-B del 18 maggio 2016, approvato nei giorni scorsi dalla Commissione Giustizia del Senato, a breve passerà all’aula del Senato per l’approvazione.
Questo provvedimento detterà disposizioni per programmare la priorità nella demolizione delle opere abusive, creando una vera scala di precedenza.
Anzi, in chiave tragicomica, vorrei usare il termine di “prelazione demolitoria” tra certi immobili rispetto ad altri.
Sempre in maniera grottesca, avremo quindi abusi edilizi gravi di primo livello, secondo livello, eccetera.
Il primo livello di priorità demolitoria l’avranno gli immobili edificati su certe aree o certe condizioni:
- rilevante impatto ambientale;
- area demaniale;
- zone soggette a vincolo ambientale e paesaggistico;
- zone soggette a vincolo sismico;
- zone soggette a vincolo idrogeologico;
- zone soggette a vincoli storico, artistico, archeologico;
- immobili costituenti pericolo per incolumità pubblica o privata;
- immobili sottratti alla mafia;
Dopo questo primo livello gerarchico, si arriva al
Secondo livello di priorità di immobili viene dal grado di utilizzo:
- in corso di costruzione/non ultimati alla data di sentenza di condanna in primo grado;
- non stabilmente abitati (seconde case quindi?);
- stabilmente abitati;
In sostanza il provvedimento vorrebbe colpire in primis l’abusivismo di speculazione, per poi colpire quello di necessità.
Spetterà alla Procura della Repubblica il compito di individuare i criteri con cui decidere e decretare gli abbattimenti; ai Comuni saranno integrate risorse specifiche per 45 milioni di euro, a rotazione ovviamente.
Perché questa legge non produrrà grandi effetti
Partiamo dai Vincoli, quelli con la V maiuscola.
Il Legislatore dovrebbe rendersi conto intanto di quanti vincoli ci sono in Italia, partiamo da quelli di tutela paesaggistica e del territorio.
Consulta la mappa e capirai subito di cosa stiamo parlando:
Bene. Si ripete quindi il copione di quanto avvenuto finora, cioè la quantità degli immobili da abbattere diventa fin da subito abnorme rispetto alle risorse e mezzi necessari per l’abbattimento.
Vincolo Sismico.
Qui il Legislatore ha dato il meglio di sè: dalla Toscana in giù il rischio sismico aumenta notevolmente, basta consultare le specifiche mappe di zonazione sismica.
E ovviamente si nota che la stragrande maggioranza dei comuni, soprattutto nel Meridione, è ad elevato rischio sismico.
Guarda caso, il Meridione è anche l’area con maggior presenza di abusivismo edilizio. Praticamente sarà impossibile gerarchizzare e decidere priorità di abbattimento.
Attorno a Napoli praticamente non fai nessuna priorità.
Aree demaniali
Proprio ieri pubblicai un articolo sulla insanabilità degli abusi compiuti sulle aree e suoli di proprietà statali. In questo disegno di legge avranno priorità gli abbattimenti di immobili realizzati su queste aree.
Il pensiero va alle coste marittime deturpate e occupate da “casematte” costruite praticamente sulla spiaggia.
Il criterio dell’effettivo utilizzo
Forse forse è la categoria che avrà maggior rilevanza nel ponderare una demolizione rispetto ad un’altra.
Non ho dati statistici di quanti immobili abusivi si trovino allo stato rustico, certo è che ho una vaga idea che molti immobili abusivi siano costruiti come “prima casa” per stato di necessità, per dare un tetto alla propria famiglia.
Per parafrasare le parole profuse dal Governatore della Campania De Luca, si tratta quindi di sanare gli abusi dei “poveri cristi”; e ha ragione da vendere, aggiungerei.
Un pò come purtroppo avviene nel Terzo Mondo e il vasto fenomeno delle Favelas, aree incontrollate dallo Stato.
Vogliamo parlare di rifiuti e macerie?
In questo caso è necessario attingere ancora a piene mani dalle parole del Governatore della Campania De Luca, che sollevava giustamente il problema di trasportare e stoccare le macerie derivanti dall’abbattimento degli edifici abusivi.
Ah, dimenticavo una cosetta: non penserete mica di poter portare in discarica tutto il materiale indifferenziato di resulta e macerie?
Soprattutto nel Meridione, non ci sono sufficienti e idonee discariche tradizionali, figurarsi quelle specifiche per inerti da costruzioni.
Se gettare un fil di ferro nel bidone della plastica è diventato quasi “un crimine ambientale”, figurarsi pensare ad una camionata indifferenziata di mattoni, cemento, armature, piastrelle, legno, intonaci e quant’altro.
Vedremo come alle parole seguiranno i fatti.
Se tutto va bene, verrà colpito uno su cento, ma gli novantanove non saranno educati.
P.S: in questo filmato parlo di come condonare un immobile
Tutti i diritti sono riservati – all rights reserved
CARLO PAGLIAI, Ingegnere urbanista, esperto in materia di conformità urbanistica e commerciabilità immobiliare
CONTATTI E CONSULENZE
Articoli recenti
- CILAS Superbonus presuppone (davvero) legittimità dell’immobile
- Centri storici, siti Unesco e vincoli culturali: condizioni e regole
- Truffa con immobile viziato da abusi edilizi sottaciuti
- Pergotenda, Edilizia libera requisiti e divieto chiusura (dopo Salva Casa)
- Preliminare di vendita, vincoli nascosti e risoluzione per inadempimento
- Conformità Catastale, atto definitivo e preliminare di vendita