Norme di interpretazione autentica pensate per sbloccare la paralisi dei cantieri di Milano
Rifletto sull’attuale iter di natura fiscale e su come semplificarlo
I professionisti sono sostituti d’imposta, e come tali sono soggetti passivi di ritenuta d’acconto verso le aziende
Premetto che questa riflessione non va intesa come tipica “lagna” verso il sistema cattivo.
E’ giusto pagare le tasse (giuste, ma non asfissianti), mi domando piuttosto se non si possa avere un sistema più intelligente di quello attuale.
Ammettiamo che io debba riscuotere 1000 € + Iva per un incarico da una azienda.
Questa mi deve contestualmente trattenere il 20% e versarlo allo Stato come ritenuta d’acconto entro il 16 del mese successivo.
Non finisce qui.
Dopo un anno questa azienda mi deve pure inviare un certificato (perfino cartaceo) dove mi dichiara, senza aver modo di verificare da parte mia, che questa ha provveduto ad effettuare il versamento allo Stato di questa trattenuta.
E come di consueto, una bella fetta di aziende si dimentica di inviare la cosiddetta Certificazione Unica, e quindi puntualmente il mio commercialista mi contatta inviandomi l’elenco dei committenti inadempienti.
E quindi, parti con telefonate e comunicazioni email per sollecitare l’invio, ovviamente si confida che tutti abbiano adempiuto anche a fare il versamento direttamente allo Stato. Altrimenti ? Non ne ho la vaga idea, ma personalmente ho vissuto l’esperienza di un’azienda che non aveva provveduto minimamente a fare il pagamento e neppure la Certificazione Unica, e pertanto mi dovevo premunire (in difesa) da eventuali possibili accertamenti fiscali, come se il colpevole fossi io.
Ovviamente, dopo aver ricevuto (ed inviato a mia volta) una paccata di carta attestante tali certificazioni, bisogna consegnare tutto al Commercialista che a sua volta deve elaborare e trasmettere telematicamente a chi di dovere.
Dobbiamo puntare alla svelta ad una equa Flat Tax: occorrono semplicità, equità e certezze anche in ambito Fiscale.
Mi domando: non sarebbe più semplice eliminare tutti questi processi facendo fare un unico pagamento con bonifico diretto tra aziende, dove viene immediatamente intercettato e inviato allo Stato sia l’Iva (split payment) e la stessa ritenuta?
Il vantaggio sarebbe enorme in quanto lo stato riscuoterebbe subito e con certezza;
Il ricevente oltre a ricevere quanto richiesto, verrebbe esentato da tutti gli adempimenti successivi e responsabilità.
E il commercialista? Forse lavorerà meno facendo meno adempimenti, tali da giustificare la sua parcella.
Mi spiace per quest’ultimo, ma in un epoca altamente tecnologica non siamo in grado (in Italia) di risolvere tutto con un bonifico come avviene per le Detrazioni Fiscali da ristrutturazioni edilizie?
Boh. Spero che qualcuno altrettanto “smart” delle istituzioni legga questo articolo.
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CARLO PAGLIAI, Ingegnere urbanista, esperto in materia di conformità urbanistica e commerciabilità immobiliare
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