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campi da padel

La realizzazione di attrezzature sportive comportanti opere di scavo e basamento di calcestruzzo incidono definitivamente sulla natura e permeabilità di suolo

Il campo da padel (o paddle) è una area sportiva attrezzata di forma rettangolare, circondata e recintata da rigide pareti alte circa 4 metri, solitamente di tipo trasparente su tutti i lati (vetro o similari); le dimensioni regolamentari del campo sono di 10×20 metri, ed è suddiviso in due parti da una rete alta 88 cm.

Il gioco del padel è molto simile al tennis, con la differenza che la palla rimbalzata sulle pareti può essere giocata ancora, per cui il gioco diventa più veloce e divertente.

Tralasciando le regole del gioco e delle dimensioni, analizziamo l’altro tipo di regole riguardanti la possibile realizzazione in ambito urbanistico ed edilizio. Anche in questo caso si premette che le normative regionali e le disposizioni locali (PRG e regolamenti edilizi) possono aver disciplinato l’intervento con disposizioni più restrittive o semplificate; non si escludono infatti maggiori possibilità negli interventi da effettuare in ambito urbano, nei plessi ad uso turistico-ricettivo o agrituristico, su cui invitiamo prudenza nel consultare la disciplina.

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Trasformazione permanente di suolo inedificato, agricolo o non pavimentato, assoggettato a Permesso di costruire

La realizzazione di queste attrezzature sportive richiede anche altre opere edilizie oltre a quelle descritte sopra, vale a dire un basamento formato da un massetto in c.a. di spessore 10/12 cm, rifinito da sovrastante tappeto in fibre sintetiche.

La sola presenza di un massetto armato, praticamente una platea in c.a., comporta una trasformazione edilizia del terreno, richiedente anche opere di scavo, livellazione e alterazione del suolo (Consiglio di Stato n. 2707/2018, TAR Palermo n. 3232/2021).

Con questa configurazione, l’opera si qualifica come nuova costruzione di suolo inedificato (per categoria residuale art. 3 comma 1 lettera e.1) DPR 380/01, e pertanto soggetto a permesso di costruire (art. 10 TUE).

Proprio perché tali opere di pavimentazione e di pareti hanno caratteristiche permanenti, non trovano inquadramento nell’edilizia di cui al seguente art. 6 comma 1 lettera e-bis) DPR 380/01 e omologa voce nel Glossario Edilizia Libera; mancano completamente i requisiti di uso stagionale e temporaneità:

“le opere stagionali e quelle dirette a soddisfare obiettive esigenze, contingenti e temporanee, purché destinate ad essere immediatamente rimosse al cessare della temporanea necessità e, comunque, entro un termine non superiore a centottanta giorni comprensivo dei tempi di allestimento e smontaggio del manufatto, previa comunicazione di avvio dei lavori all’amministrazione comunale”.

Il campo da padel configura senza dubbio una particolare forma di tennis che necessità di opere murarie, rifiniture e strutture con materiali durevoli e impattanti; i campi da padel sono assai diversi dai campetti da tennis e da calcio che, in linea teorica, potrebbero effettuarsi con mero movimento di terra senza impiego di materiali artificiali e di costruzione.

E’ opportuno rammentare che le opere configuranti nuova costruzione sono anche automaticamente sottoposte alla disciplina delle distanze legali tra costruzioni, dai confini, eccetera.

Non si entra nel merito degli aspetti normativi di settore quali la paesaggistica, vincolistica e similari.

I campi da panel in edilizia libera?

Vediamo se i campi da padel potrebbero rientrare nell’ambito di edilizia libera ai sensi dell’art. 6 comma 1 lettera e-quinques) DPR 380/01, quali aree ludiche senza fini di lucro e gli elementi di arredo delle aree pertinenziali degli edifici, escludendo quindi a priori quelli senza scopo di lucro (problematico pure per le associazioni sportive) e dando per scontato che la sottostante pavimentazione sia esistente e legittimata sotto il profilo urbanistico edilizio.

Per dare una lettura completa occorre anche consultare il Glossario dell’Edilizia Libera del 2018 alla corrispondente macro-categoria a pagina 7, nella quale si dettaglia tra le aree ludiche senza scopo di lucro l’installazione di «gioco per bambini e spazio di gioco in genere, compreso relativa recinzione».

Volendo interpretarla in senso estensivo (con tutte le riserve), qualcuno potrebbe ipotizzare che il campo da padel ad uso privato possa rientrare in questa categoria; se proprio ci si deve esprimere, ritengo che le definizioni contenute nel Glossario e nel TUE si riferissero più ad attrezzature sportive di natura stagionale/temporanee di modesta entità. Francamente un campo da padel comincia ad essere un po’ “impegnativo” rispetto a questi parametri.

Inoltre, anche ammettendo di configurare in edilizia libera la sola trasformazione “soprassuolo” del campo da padel, bisogna considerare se il sottostante massetto sia già esistente e legittimato da titoli edilizi (perché appunto come sopra comporta trasformazione permanente del suolo anche in ambiti urbani e urbanizzati).

In caso contrario, la realizzazione del campo da padel abbinata alla realizzazione ex novo di copertura suolo inedificato configura una complessiva opera di trasformazione edilizia e urbanistica del territorio.

Copertura dei campi da padel

Sulle coperture dei campi da padel raccomando l’approfondimento pubblicato dall’Avvocato Fabio Squassoni.

Queste strutture sportive generalmente si presentano prive di copertura, ma per diverse esigenze potrebbero essere coperte con vari sistemi, ad esempio per:

  • Utilizzo anche nei giorni di maltempo
  • Evitare eventuali lanci di palline al di fuori del campo per tiri alti
  • Ombreggiamento e riparo

Le coperture dei campi da padel potrebbe avvenire con vari sistemi, da quelli più rigidi strutturalmente parlando (pilastri e tettoie) oppure sistemi telonati, tensostrutture o pressostrutture (pneumatici come campi da tennis).

Per la prima categoria dei sistemi rigidi, cioè costituite da opere murarie, metalliche e c.a. anche miste tra loro c’è poco da dire: si qualificano come manufatti che sicuramente configurano opera di modesta rilevanza strutturale e antisismica, e costruzione ai fini urbanistici per dimensioni, altezze e caratteristiche costruttive; l’aggiunta di copertura ad un campo da padel basato su platea cementizia e pareti trasparenti fisse, comporta l’ulteriore aggravamento della complessiva configurazione di manufatto edilizio, comportante nuova costruzione e assoggettato a permesso di costruire.

Per la seconda categoria, cioè sistemi fissi di tipo telonati, anche con tensostrutture o pressostrutture, la loro aggiunta fissa non va considerata separatamente in ossequio del principio dell’unitarietà dell’intervento, e divieto di considerare parcellizzato l’opera.

Intanto questi sistemi, che qualcuno potrebbe considerare astrattamente precari, non rispondono piuttosto alla nozione di “temporaneità”, in quanto fuoriescono dalla definizione dell’edilizia libera ex art. 6 comma 1 lettera 3-bis) DPR 380/01 e omologa voce del Glossario Edilizia libera n. 56.

Considerando astrattamente la sola installazione di questi sistemi, la loro permanenza fa venire meno la condizione essenziale di “temporaneità” che sta alla base delle predette categorie di intervento libere, a mente del costante orientamento per cui:

“non possono comunque essere considerati manufatti destinati a soddisfare esigenze meramente temporanee quelli destinati a un’utilizzazione perdurante nel tempo” (Cons. di Stato n.6768/2020, n. 986/2011, n. 986/2003, n. 226/1996).

Pertanto, nel caso in cui questi sistemi telonati “astrattamente precari” e fissati sui campi da padel, aggravano ulteriormente la posizione dell’opera complessiva realizzata, in quanto già il campo da padel scoperto di per sé rientra negli interventi edilizi “rilevanti”.

Conclusioni e consigli

Prima di realizzare questo tipo di manufatti è consigliato rivolgersi ad un Tecnico affinché valuti l’effettiva fattibilità, la corretta categoria di intervento e la conformità agli strumenti urbanistici e regolamenti edilizi.

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carlo pagliai

CARLO PAGLIAI, Ingegnere urbanista, esperto in materia di conformità urbanistica e commerciabilità immobiliare
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