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Sempre più spesso ci si interroga su quanto sia difficile operare nel settore edilizio a causa dell’intricata giungla di normative: la burocrazia ne è stata la causa o un effetto ?

Conversando coi colleghi emerge sempre il tema della sensazione percepita circa l’incrementata difficoltà della redazione di pratiche edilizie rispetto al passato, in particolare se comparata agli anni Ottanta del secolo scorso.

La sensazione è più che giustificata.

L’Italia ha una storia antichissima, e così il suo patrimonio edilizio.

Inoltre, a differenza di molti altri paesi nordeuropei la pianificazione urbanistica ha avuto spesso un ruolo relegato e sacrificato in nome dell’interesse privatistico rispetto a quello collettivo.

Il principio fondamentale etico su cui poggia la cultura sociale italiana è il familismo amorale, che porta a

«massimizzare unicamente i vantaggi materiali di breve termine della propria famiglia nucleare, supponendo che tutti gli altri si comportino allo stesso modo».[1]

Esaustiva risulta la lettura di un particolare testo edito nel 1958 e scritto da Edward C. Banfield, dal titolo The Moral Basis of a Backward Societ.

Questo schema mentale, preponderante nella cultura prevalente italiana, si riserva anche nell’edilizia; lo sprezzo per le normative urbanistiche ha portato a dilagare il fenomeno dell’abusivismo edilizio, per il quale ben tre condoni edilizi non sono riusciti ad arginare.

Da tempo ho iniziato a pensare che la soluzione del problema “burocrazia” non stia nel varare nuove norme o peggio ancora “semplificarle”, bensì nel rivoluzionare l’etica italiana, oggi assuefatta all’impunità e connivenza. E quindi irrimediabilmente, perennemente e costantemente corrotta.

Cosa impossibile, a mio sommesso parere.

In Italia tendenzialmente non è cercato il miglior professionista preparato sulla materia, ma quello che ha gli “agganci” con l’assessore di turno per far passare i progetti.

In conclusione penso che l’attuale stadio di burocratizzazione sia conseguente al riscontrato comportamento “furbesco” degli attori, e non la causa stessa perchè “costretti a farlo” per raggiungere a prescindere un risultato.

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Note e riferimenti:
[1]
wikipedia, voce “familismo amorale”;

[2] Edward C. Banfield, The Moral Basis of a Backward Societ, 1958

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CARLO PAGLIAI, Ingegnere urbanista, esperto in materia di conformità urbanistica e commerciabilità immobiliare
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